Qualcuno l’ha
usata… altri l’hanno vista nei film e sicuramente in qualche commedia di
Eduardo, ma sicuramente ci sarà qualcuno che non l’ha mai vista…
Ebbene lei
è la caffettiera napoletana, l’antenata
della più moderna ma soprattutto pratica moka.
Fare il caffè
con la napoletana non era difficile ma richiedeva più tempo.
Anch'essa si
compone di tre pezzi:
- la caldaia, dove si metteva l’acqua
- il setaccio dove si
metteva la miscela
- la parte col beccuccio che raccoglieva il caffè.
La differenza sta nel fatto che il caffè non ci arrivava per
pressione ma per caduta, infatti una volta che l’acqua messa nella caldaia
iniziava a bollire, si spegneva il fuoco e si capovolgeva per consentire all’acqua
bollente di passare attraverso il filtro e diventare caffè, operazione che
comportava un’attesa di “almeno 3 o 4 minuti” (come consiglia Eduardo in “Questi
fantasmi”) ma che poteva arrivrae anche 10 minuti ….. ma più lunga era l’attesa
più intenso era l’aroma del caffè.
A tal proposito voglio
raccontarvi una storiella:
Concetta è la
domestica in una casa di benestanti. Un giorno arrivarono ospiti e la signora
le disse di preparare il caffè. Dopo un po’ di tempo la signora chiese: <
Concetta è pronto il caffè?> e lei
rispondendo dalla cucina: < Sini signò, quantu mi lavu li mani e lu culu! >
La
risposta scandalizzò gli ospiti, ma si
riferiva semplicemente alla fase di filtraggio del caffè preparato con la
napoletana.