martedì 15 aprile 2014

'U scarpàre

'U scarpàre ... tàgghiave su all'òtre-, ma non sapeva quello che in giro si diceva di lui...

Il mestiere del calzolaio è un mestiere che non ha mai avuto una sorte favorevole.
Una volta si ricorreva al calzolaio quando ci si doveva fare un paio di scarpe... ma le scarpe si calzavano solo la domenica e "le altre feste comandate".... perchè di solito si indossavano "zoccol' e chiànelle" .... ma spesso e volentieri si andava scalzi.
Spesso le scarpàre si dedicavano anche ad altri lavori, come:

mèst' Coseme 'u scarpàre, che era anche il sacrestano di Santa Caterina e insieme alla moglie accudiva anche l’ “Ospizio  Santa Caterina”, di Vico Ospizio appunto, 'ncocchia a Chiesa di Sande  Cosem’e Attamiàne;

-  “meste Carmenucce 'u scarpàre” , noto per i suoi  "sebburche"  che anche i sacerdoti si fermavano a guardare facendosi il segno della croce.


Alcuni vecchi detti e proverbi descrivono benissimo la condizione d'u scarpàre...

- 'U scarpàre tutte 'u giurne ticche e ticche no divente majie ricche -
il calzolaio passava intere giornate ad inchiodare tacchi e suole, ma senza mai arricchirsi...
- 'U Scarpàre ci tène famiglia grànne fàce diebbete capecoda l’anne- il calzolaio se aveva famiglia numerosa era costretto a fare debiti dall'inizio alla fine dell'anno...
- 'U scarpàre e l’acquaiole càmpane sempre come Djie vòle - il calzolaio e l'acquaiola (venditrice si acqua potabile) vivono sempre alla giornata arrancando e sperando nella provvidenza di Dio.


Poi con l'industrializzazione moderna nessuno più "si fa fare le scarpe"... e così pure le scarpàre che facevano sempre le scarpe a tutti vanno scomparendo, perchè le industrie hanno fatto le scarpe a loro.
I pochissimi rimasti si dedicano alle piccole riparazioni, ma....fino a quando?

Approposito di scarpàre .... quando una persona da fastidio si usa dire:

ma ci no ssì scarpàre piccè cazze le semenzelle?

e di uno che non sa fare il proprio mestiere si dice che:

quidde è proprie nu scarpàre!





Altro modo di dire che riguarda le scarpe ma richiama la perizia d'u scarpàre è:
"a scarpa de zita"  - usato per definire una cosa fatta bene, in modo preciso e facendo attenzione alla rifinitura e ai particolari, come si farebbe per le scarpe di una sposa.
Il matrimonio era un evento importante per cui le famiglie degli sposi, e specie della sposa, spendevano ingenti cifre per onorare la celebrazione. Ovviamente il corredo della sposa e l'abito di quel giorno erano in cima alle priorità, e quindi anche le scarpe erano realizzate con particolare cura e attenzione.    

Nessun commento:

Posta un commento