martedì 21 giugno 2011

Arrive u' càvete...e le culumme

Oggi è il solstizio d’estate …. l’inizio dell’estate, c’è chi guarda il cielo e c’è chi senza andare tanto in alto si limita a guardare gli alberi.
Con l’estate infatti arrivano puntuali  con la prima canicola di San Vito, “ le culumme”  ( i fioroni – i primi fichi di giugno).
Quando mia nonna vedeva i primi culummi usava dire:  è arrivàte a staggione!
Quasi a significare che era questo frutto a portare il sole e  il caldo ... e  l’osservazione spontaneamente “marzulliana”  è:  ma le culumme portano l’estate o l’estate porta i culummi?

Mah!  Comunque arrivano insieme!

Le culumme sono una primizia, un frutto goloso, un tempo molto apprezzato che oggi per motivi di “dieta” evitato. I frutti più grossi sono “le san giuànne” e un tipo nero …  " le fracazzane ".

Si può definire un frutto spontaneo,  per questo per definire una persona sempliciotta e credulona si dice che è “nu mangia culumme”…

Ma ci sono dei modi di dire associati al caldo e alle culumme, il caldo afoso tipico delle nostre zone, porta spossatezza e poca voglia di lavorare – una condizione fisica che in dialetto viene definita con la frase :      “c’è culumme ca porta!
E poi per  esortare a lavorare ricordando di dedicarsi alla mietitura che in questo periodo impegna i contadini si diceva:
“so ‘buene le culumm’ e le cirase ma 'màra a quedda  vendre ci pane no tràse”
Perché i fioroni e le ciliegie sono buone ma durano solo pochi giorni….il grano invece garantisce il pane per tutto l’anno.

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